Paola & Tony

Philadelphia e dintorni

Cristina, da Napoli, ci ha trovato l'albergo dove alloggiare a Philadelphia. Peccato che non è Philadelphia ma un paesino a 30 km dalla città: Horsham. E peccato che qui non lo conosca nessuno e che quindi trovare il modo di arrivarci è stata un'impresa. Meno male che esiste internet e che l'ipad e google map ci sono venuti in aiuto. Una gentile addetta ai servizi di accoglienza in città ha completato il giro: noi le abbiamo fatto vedere sulla mappa di google dove dovevamo andare, e lei ci ha detto che treno dovevamo prendere. Ma dico io: tu vivi in una città, fai il customer care per i viaggiatori e non sai dove sta un paese che dista 30 km dalla tua città? Ma allora è vero che gli statunitensi sono ignoranti in geografia....

Anyway, prendiamo questo treno ed arriviamo ad Hatboro, il paese più vicino. Dalla stazione telefoniamo al servizio taxi e finalmente dopo un'altra mezz'oretta arriviamo in albergo. Insomma: per raggiungere il centro di Philadelphia dall'albergo dobbiamo prendere un taxi (30 minuti di attesa medi, 10 minuti di percorrenza, 10 dollari) e poi un treno (passa ogni ora, 50 minuti di percorrenza, 25 dollari andata e ritorno). Insomma: un viaggio!

La cosa buona è che facendo così stiamo vedendo anche il back degli USA e non solo il front: campagne, villette isolate, personaggi improbabili che sembrano usciti da una pellicola hollywoodiana degli anni '30, treni uguali a quelli visti sui giornaletti di Tex Willer (ma quelli erano ambientati nell'800...) and so on...

Comunque Philadelphia merita la sua fama di città "storica": qui tutto gira intorno a due concetti: l'indipendenza degli USA ed il make love not war. Intorno al fatto che qui è stata firmata la costituzione, che questa è stata la prima capitale degli USA, che ha ospitato la prima corte superiore di giustizia ed amenità varie, hanno costruito un core turistico che sa più di marketing che non di salvataggio della memoria storica. Insomma: questi non hanno niente eppure pare che ce l'hanno solo loro. Noi in Europa (e soprattutto in Italia, compresa Napoli) abbiamo cose che loro si sognano però non sappiamo assolutamente valorizzarle. Lo so, è una cosa che sapevo già e che ci diciamo sempre anche tra di noi. Vedere Firenze e poi Napoli ci fa capire quello che sto dicendo. Ma vedere Phildelphia è ancora peggio.

Tanto per fare un esempio, anche qui ci sono le mura antiche sottoposte alla strada, come a piazza bellini. Ma mentre da noi sono esposte alle intemperie ed al vandalismo e sono seminascoste dalla piazza, qui sono riservate sotto una teca in vetro, esaltate dalla teca stessa e venerate come chissà quali vesta. Peccato che mentre le nostre mura sono greche, queste qui sono fatte di mattoni e risalgono a poche centinaia di anni fa...

Finisco con il famoso monumento all'amore, la scritta love che campeggia in tutte le cartoline di Philadelphia. Un po' come per la sirenetta di Copenaghen, anche per la scritta love la delusione è nelle dimensioni: è alta in tutto 4-5 metri. Però per farsi la foto sotto la scritta c'è la fila. Che io e Paola, ovviamente, abbiamo fatto :)

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